CALCIO/Intervista – Giovanni Asta (Gnais): “Il prossimo anno raddoppiamo”.

Una breve serie di battute con Giovanni Asta, segretario e centro motore di questa edizione del torneo Csen/Gnais, primo esercizio organizzativo del gruppo e primo a Donnalucata.

SCICLI – Il torneo Csen/Gnais è finito. Coppe e trofei consegnati e giocatori liberi di gestire i proprio sabati e le proprie domenica in autonomia senza dover prendere borsone e scarpette. 

Ed allora vale la pena di fare un breve resoconto su questo torneo, primo in tanti sensi. Primo organizzato dal gruppo Gnais dopo la “separazione non consensuale” dal gruppo Ais, primo a Donnalucata. Un resoconto breve fatto con una serie di domande e risposte a Giovanni Asta, quest’anno più che mai fulcro di questo nuovo gruppo arbitrale. Le domande sono state fatte via e.mail e le risposte, alcune più che stringate, sono state ricevute in risposta giorno 6 luglio.

D – Facciamo un resoconto di questo torneo, il primo della gestione Gnais, novità nella novità con lo spostamento a Donnalucata. La prima domanda è se è stato un torneo impegnativo, per lo spostamento  del tutto da Scicli a Donnalucata. Con un campo da rimettere in sesto e senza le strutture tipiche del polivalente, esempio i 4 spogliatoi, ha creato difficoltà?

R – Rispetto agli altri anni abbiamo avuto qualche difficoltà in più, tuttavia grazie all’impegno di ciascuno di noi e alla passione che ci lega a questo sport siamo riusciti a superare gli ostacoli.

D – Come hanno preso le squadre questo spostamento? Tutti d’accordo o c’era chi preferiva altre soluzioni?

R – Tutti d’accordo.

D – Il torneo adesso è finito diciamo anche con un certo successo. Qualche cosa che avreste voluto fare e non avete fatto e che magari si cambierà in futuro?

R – E’ possibile ancora migliorare i servizi. Mi riferisco, per esempio, agli spogliatoi che hanno bisogno di un ampliamento per soddisfare le esigenze di tutti.

D – Parliamo di arbitraggio. Durante il vostro torneo un episodio tra gli altri è emerso con conseguenze anche fuori dal torneo stesso (Giovanni Gazzè e le sue dimissioni). Fermo restando che ciascuno è responsabile delle proprie azioni e che alla fine ci sono stati comportamenti altamente onorevoli da parte di tutti, com’è arbitrare in un torneo amatoriale cittadino dove ci sono legami di amicizia, parentali, familiari a volte anche forti?Si rischia qualcosa, sia anche solo un’amicizia?

R – E’ da trent’anni che questo torneo si ripete. Devo dire che oramai fa parte del patrimonio immateriale di questa città. Piccoli episodi non creano problemi particolari, alla fine poi si rimane più amici di prima.

D – Non si può non toccare, in questa piccola nostra discussione, il tema rapporto con l’altro gruppo di arbitri, l’Ais da cui siete usciti piuttosto polemicamente fondando lo Gnais. Che tipo di relazione avete oggi con i vostri colleghi?

R – Se risentimenti ci sono tra i due gruppi, questi non sono attribuibili a noi. Come Gnais siamo convinti che lo sport deve unire e proprio per questi motivi ci sforziamo di cercare ciò che ci unisce non soffermandoci su ciò che, invece, è motivo di contrasto.

D – L’organizzazione di questo torneo è stata una specie di dimostrazione di capacità organizzativa nei confronti dell’Ais?

R – Non consideriamo questo importante torneo un motivo di vanto per il nostro gruppo e non ci sentiamo in competizione con nessuno. Siamo molto attenti, invece, alla volontà espressa dai rappresentanti delle singole squadre e le nostre scelte sono la sintesi di queste esigenze espresse.

D – Problema pratico: ci sono circa 14 società cittadine che sono abituate a fare un paio di importanti tornei l’anno, per capirci il pre.Endas o Intemerato e poi l’Endas. Adesso ci sono due diversi gruppi organizzativi – Ais e Gnais con due diverse associazioni nazionali come Endas e Csen – e sempre le stesse 14 squadre per giocare. Ci saranno 4 tornei l’anno, due per ciascun gruppo arbitrale? Oppure ci sono ipotesi di accordo per dividersi l’anno in modo da non succhiare energie e finanze alle società amatoriali, ammesso e non concesso che siano disposte a giocare tutto quello che si organizza qua e la?

R – Al nostro torneo hanno partecipato più di quattrocento persone. Questo ci basta per pensare che è apprezzato dalla città. Ci sentiamo responsabili di questa fiducia che ci viene accordata e non sentiamo l’esigenza di realizzare significativi cambiamenti nel breve termine.

D – Concludiamo allora sui vostri prossimi programmi futuri: cosa bolle nella pentola

R – Il 23 e 24 luglio andremo a Giardini Naxos ad arbitrare un torneo internazionale di beach soccer. Poi ci sposteremo a Cesenatico dall’8 all’11 settembre per i campionati nazionali Csen. Aiuteremo, inoltre, a preparare e realizzare il torneo Intemerato, organizzato da Luisa Sinacciolo.

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Giovanni Asta (in rosso) e Piero Falla. Il primo da anni organizzatore di tornei ed arbitro; il secondo più legato all'agonismo ed organizzatore di squadre e mister. Sono due dei "capelli bianchi" (e baffi) da più a lungo presenti in questi tornei amatoriali che vanno avanti da almeno 30 anni._

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